Una team di archeologi pare abbia scoperto quello che sembrerebbe essere il palazzo di Re Davide questo evidenzierebbe una prova inconfutabile della presenza di una forma di autorità durante la sua epoca.
«È l'unico luogo in cui è stato trovato materiale organico, tra cui semi di oliva, che può essere datato dal carbonio-14», ha detto un rappresentante dell'autorità israeliana per le antichità.
Ad individuare le rovine del palazzo di Re Davide sarebbero stati il professor Yossi Garfinkel e Saar Ganor.
«Le rovine sono l'esempio migliore fino ad oggi della città/fortezza di Re Davide e fanno compiere ai ricercatori un passo avanti nella comprensione delle origini del regno di Giuda», hanno affermato, aggiungendo che «è la prova inconfutabile dell'esistenza di una autorità centrale in Giuda durante il tempo di Re Davide».
I due archeologi sono stati in grado, dopo un accurato studio del sito, di descrivere la struttura del palazzo. «Era la parte meridionale di un grande palazzo che si estendeva su una superficie di circa mille metri quadrati, sopra la città» aggiungendo che: «Il muro di cinta del palazzo era di circa 30 metri di lunghezza e da un imponente ingresso si scendeva verso la porta meridionale della città, di fronte alla valle di Elah.
Intorno al perimetro del palazzo vi erano stanze in cui sono stati trovati varie installazioni, a prova della capacità di lavorazione dei metalli e dell'importazione di ceramiche e frammenti di vasi di alabastro dall'Egitto».
Sembrerebbe sorgere su un punto veramente strategico: «Da qui si ha una eccellente vista: il Mar Mediterraneo a ovest, oltre ai Monti Hebron e Gerusalemme a est» hanno detto gli archeologi. «È un luogo ideale da cui partire per inviare messaggi mediante segnali di fumo»
Attendiamo ulteriori studi per approfondire la conoscenza di questa incredibile scoperta dal valore storico/culturale inimmaginabile.
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